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martedì 14 luglio 2015

RECENSIONE: "SCHEGGE DI ME" DI TAHEREH MAFI

Ciao a tutti lettori! Come state? Eccomi con la recensione di Schegge di me, di Tahereh Mafi, ottenuto da uno scambio di libri su facebook e da tanto tempo presente nella mia wishlist. 


Titolo: Schegge di me

Autore: Tahereh Mafi

Prezzo: 17€

Editore: Rizzoli



264 giorni segregata in una cella, senza contatti con il mondo. Juliette non può parlare con nessuno, e nessuno deve avvicinarla, perché ha un potere terribile: se tocca una persona la uccide. Agli occhi dell'organizzazione che l'ha rapita il suo potere è un'arma stupefacente, per lei è una maledizione. Un giorno però nella cella viene spinto Adam. Juliette non vuole fargli del male, e così lo tiene a distanza. Ma Adam non sa del suo potere, e mentre lei dorme in preda agli incubi la prende tra le braccia per confortarla. Da quel momento tutto cambia, perché Adam, immune al tocco di Juliette, è l'unico che può accettarla così com'è. Insieme progettano la fuga, alla ricerca di un mondo che non la consideri più né un'arma né un mostro, ma una persona speciale, che con il suo potere può fare la differenza.




VOTO:

★★




RECENSIONE.

Schegge di me, è uno dei romanzi che campeggiava nella mia wishlist da tantissimo tempo, e che sono pochi giorni fa mi sono decisa a leggere. Devo dire la verità: mi aspettavo qualcosa di meglio, da questo libro. Ora mi spiego.Partendo dalla trama, veniamo subito catapultati nella mente di questa giovane prigioniera di un manicomio (Juliette è il suo nome, che scropriremo nei primi capitoli), denutrita, isolata e vittima di un futuro grigio in cui domina la Restaurazione, un gruppo politico che controlla la vita della popolazione e cerca di cancellare ogni traccia del passato (lingua, tradizioni e via dicendo), all'insegna di un futuro nuovo e fiorente. Tuttavia, per raggiungere questi scopi, come vedremo non usa metodi ortodossi e pacifici.In questa situazione drammatica, si intreccia la storia di Juliette, che a soli diciassette anni è rinchiusa da 264 giorni in questo manicomio; i suoi genitori non l'hanno mai voluta, tutte le altre persone la schivavano, o peggio, la maltrattavano. Tutto questo a causa della sua maledizione del suo dono: può uccidere una persona anche solo toccandola. La sua vita cambia completamente quando improvvisamente le affibbiano un compagno di cella, Adam. Juliette lo riconosce subito: è un suo vecchio compagno di scuola, ma lui sembra non ricordarsene. Il suo arrivo cambierà completamente la vita della prigioniera, che verrà liberata dalla sua cella e portata in una struttura agli estremi del lusso; ma la sua libertà è limitata da Warner, un giovane il capo di una divisione di soldati della Restaurazione. Egli spiegherà a Juliette di avere un piano in serbo per lei, una prospettiva di vita agghiacciante per la ragazza. 

A questo punto, evito di parlarvi oltre della trama per evitare spoiler, ed esprimo la mia opinione. In primo luogo: la trama. Siamo appunto in questo futuro distopico, che rende Juliette una sorta di emarginata, anche a causa del suo dono particolare. Quest'ultimo dettaglio sarebbe pure originale se non fosse molto molto simile al potere di Marie degli X-men. Comunque, passiamo ai personaggi. Mi è piaciuta la caratterizzazione di Juliette, che nel corso nel libro matura sempre di più, si rende conto di cosa sta succedendo fuori dalla sua cella e prova delle emozioni che non aveva mai nemmeno sperato di provare. Adam è un ragazzo dolce e determinato, e personalmente ho apprezzato molto la descrizione della sua personalità. Warner è il classico evil bello e dannato. Non penso ci sia molto da dire su di lui, a parte il fatto che il suo comportamento assumerà una piega ancor più malsana e psicopatica

Passiamo allo stile. Il modo di scrivere della Mafi, non mi è dispiaciuto troppo. Ho sicuramente trovato fastidiose ed eccessive alcuni pensieri rivoltati in metafore di Juliette. Sicuramente la protagonista, dopo 264 giorni di isolamento, presenta una palese forma di delirio, e quindi molte di queste (comprese le frasi cancellate) possono essere giustificate. Tuttavia, molte volte le ho trovato pesanti ed esagerate, e in alcuni casi persino insensate. Ovviamente è solo la mia opinione, so che a molte persone è piaciuto molto questo stile e non sto criticando nessuno. Semplicemente a me non sono andate particolarmente a genio. 
Devo però riconoscere che non ho trovato la lettura piatta, anzi ero molto curiosa di conoscere il finale e la sorte dei due protagonisti. Ovviamente, per saperlo dovrei leggere anche i seguenti della trilogia, ma ora come ora sono indecisa se continuare la serie o meno. 


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E voi che mi dite? L'avete già letto, o pensate di farlo? Se avete letto anche i seguenti, fatemi sapere se ne vale la pena continuare! E niente, spero che la mia recensione vi sia stata utile e allo stesso tempo di non avervi influenzato negativamente, la mia è solo un'opinione personale :)

Alla prossima,

Inkworld


2 commenti:

  1. Sono ferma a circa 60 pagine, da più di un anno. Lo leggo e lo rileggo, supero quelle 60 pagine, e poi non riesco più ad andare avanti. :/

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    1. Ti capisco, non è un libro particolarmente bello, a mio parere. Però sono riuscita a leggerlo abbastanza in fretta, perché ero curiosa di conoscere il finale :)

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