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domenica 8 ottobre 2017

RECENSIONE "DEATHDATE" & "BIRTHDATE"

Buongiorno lettori! Oggi vi parlerò di una duologia thriller young adult firmata DeAgostini, che ha provveduto ad inviarmi una copia per cui ringrazio moltissimo. 




Autore:
 Lance Rubin
Editore: DeAgostini
VOTO: 

TRAMA: 
Vi siete mai chiesti come sarebbe un mondo in cui tutti conoscono la data precisa della propria morte? Un mondo in cui nessuno ha più niente da vincere o da perdere? Questo è il mondo di Denton Little, diciassette anni e un’unica certezza. Morirà la notte del ballo scolastico. La sua vita è sempre stata piuttosto normale, ma – ora che mancano solo due giorni alla fine – Denton sente di non avere più tempo da sprecare. In meno di quarantotto ore vuole collezionare più esperienze possibili, come la prima sbronza o la prima volta. Ma le cose si complicano quando Denton incontra uno strano tizio che dice di avere un messaggio da parte della madre, morta ormai da molti anni. All’improvviso le ultime ore di Denton si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità, e forse di una via di uscita.


RECENSIONE


Ho letto alcuni pareri riguardo questa duologia, e mi sento di concordare con coloro che ne avevano aspettative piuttosto alte, ma che poi sono state deluse.

Il primo romanzo si prospetta con una trama basata su un'idea geniale: rappresentare un futuro ipotetico dove ognuno conosce la propria data di morte; in più, ricordo di averne sentito parlare molto bene, per cui mi sono subito interessata. 
Sono finalmente riuscita a leggere entrambi i romanzi quest'estate e ammetto di esserne rimasta alquanto delusa. la narrazione del primo comincia con il giorno del funerale di Denton (festeggiato prima del giorno di morte), atteso dal ragazzo con rassegnazione e consapevole accettazione.
Subito cominciano a complicarsi le cose tramite un messaggio della madre (deceduta alla sua nascita), al quale  secondo me avrebbe dovuto dare maggiore importanza. Invece l'autore vi si sofferma pochissimo, mantenendolo come "mistero" di contorno. 
Denton, il protagonista, è un ragazzo tranquillo con la data di morte che lo attende poco prima del diploma. Nonostante la morte prematura lo attenda, cerca di vivere la sua vita in modo normale, desiderando che la sua brevità non scalfisca il suo modo di essere.
Il romanzo si incentra, dunque, sulle ore precedenti alla sua data di morte, srotolandosi nelle avventure che coinvolgono, anche nel secondo volume, il migliore amico Paolo (anche lui un Prematuro, come Denton) destinato a soccombere ventisei giorni dopo. 

Le ventiquattro ore trattate dal libro, inoltre - le ultime ventiquattro ore di Denton Little - ricche di complicazioni e segreti, avrebbero dovuto dipingere un ritmo incalzante, una tensione veramente thriller e accattivante. Purtroppo, a parer mio, Lance Rubin non è riuscito a sfruttare l'originalità della sua idea per renderla nel miglior modo possibile.
Invece, quasi tutte le situazioni d'azione sono rese con poco pathos, in entrambi i volumi, e la caratterizzazione dei personaggi è stata affrontata in modo troppo frettoloso. Ho notato, a riguardo, una totale e inspiegabile assenza di sentimenti. O comportamenti realistici, coerenti alle situazioni assurde in cui i personaggi si trovano.
Lo stesso pensiero vale per il secondo e ultimo romanzo: frettoloso, piatto e quasi privo di sviluppi veramente interessanti.

Un aspetto molto positivo della duologia, d'altra parte, è l'ironia che Lance Rubin mette in bocca ai due amici e che fa sorridere continuamente il lettore, rendendo la lettura molto scorrevole e piacevole. A questo contribuisce anche lo stile semplice, scorrevole e simpatico dell'autore.
Nonostante ciò, i personaggi sono caratterizzati in modo alquanto banale e superficiale, la narrazione presenta un'inaspettata piattezza e un finale non troppo emozionante.
Insomma, benché ve l'abbia dipinta in modo così amaro, è stata una lettura piacevole e distensiva, ma semplicemente dalle aspettative alte che avevo all'inizio sono rimasta abbastanza delusa. 
Lance Rubin ha avuto un'idea davvero valida (soprattutto per le possibili riflessioni che avrebbe potuto far scaturire), ma l'ha resa in modo estremamente piatto, anche se divertente e di grande intrattenimento.


2 commenti:

  1. Ciao! Io ho letto solo Deathdate per il momento, per cui non ho letto la tua recensione che comprende entrambi i libri! Però ho trovato l'idea talmente assurda e divertente da piacermi parecchio! Appena posso concludo la serie ;)

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    Risposte
    1. A me dal punto di vista di intrattenimento leggero e divertente è piaciuto molto! E' una lettura piacevole, nonostante mi aspettassi tutt'altra cosa :)

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